01 Set Kilometrozero: la filiera corta del fashion
Se passando in viale Montenero a Milano vedete una vetrina dove sono esposte cassette di mele, o altra frutta e ortaggi di stagione insieme a deliziosi abitini, non lasciatevi sfuggire l’occasione ed entrate a curiosare. Scoprirete l’idea originale di due simpatiche amiche, particolarmente sveglie e intraprendenti, che è riassunta e spiegata nel nome stesso del negozio, «Must Have Kilometrozero».
Entrambe hanno alle spalle un curriculum di tutto rispetto, in quanto Graziella Mancini ha lavorato nel gruppo Marzotto e poi è stata direttore marketing nel gruppo Valentino e nel gruppo Tod’s, mentre Vania Sommariva è stata stilista di un noto gruppo di haute couture.
L’idea è nata dalla consuetudine, ormai consolidata a Milano e altrove, di acquistare i cibi direttamente dalle cooperative dei contadini, saltando il passaggio del negozio.
«Vedendo il successo della filiera corta nel campo del food – racconta Graziella Mancini – abbiamo pensato di fare qualcosa di analogo nel campo del fashion, saltando non il passaggio del negozio perchè nel nostro caso è indispensabile, bensì quello della distribuzione».
Questo, in altri termini, significa che un abito di pizzo da 1000 euro da Must Have Kilometrozero lo si può trovare a soli 500 euro, o un tubino che altrove costa 100 euro, qui lo si può acquistare a soli 50 euro.
Oltre agli abitini il negozio propone anche accessori tipo collane, bracciali, cinture, sciarpe e pochette da abbinare fra loro creando outfit ogni volta differenti. Inoltre le clienti di Must Have vengono coccolate con tipologie differenti di servizi, come la personal shopper a disposizione che le può consigliare negli acquisti, spiegando loro quali sono i capi basici e classici che non devono mai mancare nella valigia (o nell’armadio) di una donna, come il tubino nero, la camicia bianca etc. Un’altra tipologia di servizio è quella di consigliare invece i colori e i trend del momento e, infine, la possibilità di personalizzare al massimo un capo o un outfit.
Quanto ai saldi, che in città partono il 7 di luglio, non fanno parte della filosofia del negozio in quanto i prezzi sono già molto contenuti.
E le cassette di mele? «Le mele che lei ha notato passando e che possono essere di volta in volta anche verze, o rape, o angurie, a seconda della stagione, sono una divertente e ironica allusione alla filiera corta del food che ci ha ispirato – conclude Graziella Mancini – e sono ormai parte integrante dell’allestimento della nostra vetrina».